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Stabila …un gruppo in continua crescita

Elevati standard qualitativi e prestazionali, accurate scelte su materie e processi controllati e certificati: questo è ciò che caratterizza il laterizio di qualità Stabila.
Grazie ad un severo sistema di controllo 2+, l’intera produzione Stabila è analizzata da enti di controllo accreditati he attestano le più basse classi di tolleranza: T2, R2 (dimensioni) e D2 (peso) . Tutti i blocchi risultano quindi di CATEGORIA I° secondo la UNI EN 771-1.

Stabila è la prima azienda italiana ad aver ottenuto la certificazione Ambientale di Prodotto (EPD – Environmental Product Declatarion) dei blocchi di laterizio per murature.
Le certificazioni UNI EN ISO 14001 – Sistema di Gestione Ambientale – e UNI EN ISO 14021 sul contenuto e uso conforme delle materie riciclate testimoniano inoltre l’impegno per ridurre l’impatto ambientale: riduzione delle materie di recupero, riutilizzo degli scarti, riduzione del consumo di materie prime e fonti energetiche, ma sempre mantenendo inalterata la qualità del prodotto.

Stabila è stata la prima ad aver reso disponibile agli studi di progettazione l’archivio BIM (Building Information Modeling).

Il BIM non è un semplice software 3D per la progettazione, ma si può definire come un “contenitore di informazioni sull’edificio”, dove inserire dati grafici e specifiche sugli attributi tecnici.

Gli elementi che rappresentano il fabbricato possiedono tutte le caratteristiche – fisiche e logiche – delle loro controparti reali; un prototipo digitale delle parti fisiche, che simula il comportamento dell’edificio, prima di iniziarne la costruzione.

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muratura armata con schema a raggiera

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Le 7 regole del VALORE in cantiere

1LO STOCCAGGIO: il bancale deve preferibilmente appoggiare su un battuto di cemento e/o asfalto; è prevista una permanenza di qualche giorno su terreno solo se la superficie risulta piana, compatta e soprattutto asciutta.

2LA BAGNATURA: il blocco di laterizio richiede una bagnatura superficiale prima della posa della malta di allettamento, per evitare la “bruciatura” della stessa:

  • il fenomeno di ritiro eccessivo (bruciatura) avviene attraverso l’assorbimento dell’acqua d’impasto da parte del blocco di laterizio asciutto;
  • la bagnatura è legata alla temperatura e umidità esterna (periodi autunnali/invernali possono non richiedere tale operazione)

3LA PROTEZIONE: Nel periodo di fermo cantiere invernale, è buona norma coprire le murature, soprattutto se non completate e/o prive di adeguata protezione (intonaco/sporto di copertura), con teli plastici o in PVC. L’eccessiva imbibizione del materiale può causare:

  • rotture derivanti da deformazione di ghiaccio (fenomeno espansivo)
  • efflorescenze superficiali risultato della reazione chimica, innescata dall’eccesso di acqua, tra solfati presenti nel laterizio e nella malta di allettamento.

4I GIUNTI DI MALTA: Gli spessori devono risultare compresi tra 5 e 15 mm, continui e non interrotti nei “due” strati (orizzontale e verticale); le interruzioni, retaggio del passato quando si realizzavano murature monostrato da 25-30 cm, sono ammesse nei muri di tamponamento e nel caso di muri portanti solo dopo aver valutato il delta della resistenza meccanica della muratura (vedi EC6 e annessi).

5I GIUNTI DI MALTA A FILO MURO: l’eventuale interruzione deve riguardare solo la parte centrale del blocco e non i bordi, per evitare la penetrazione dello strato intonaco che falserebbe i parametri termici e meccanici della muratura progettata.

6PENETRAZIONE DEL GIUNTO: nelle murature portanti è fondamentale una parziale penetrazione  della malta nei fori del blocco di laterizio, così da poter aumentare la resistenza meccanica della muratura. 

7BLOCCHI INTEGRI: la presenza di fessure passanti è motivo di scarto, e nel tempo possono ripresentarsi sullo strato interno/esterno dell’intonaco.

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